Quello che mangi non è un salmone (quello che stiamo facendo estinguere, sì)
Viaggio nel cuore degli allevamenti di salmone del nord Europa, dove la carne viene colorata, il maltrattamento animale è regola e gli ecosistemi a rischio. Primo fra tutti, quello del salmone selvaggio, sempre più a rischio estinzione.
Patagonia, azienda americana produttrice di abbigliamento tecnico,ha prodotto un documentario chiamato Artifishal, sull’allevamento intensivo dei salmoni e sulla scomparsa del pesce selvaggio dalle acque del pianeta.
Nelle vasche in mare aperto dove viene allevato il salmone non mangia gamberetti o krill, quindi la sua carne non è arancione.
I salmoni d’allevamento mangiano altro: mangimi animali o di soia ogm direttamente importata dal Brasile al prezzo di conclamate devastazioni ambientali, ormoni, antibiotici, additivi chimici. La loro carne è grigia, fino a pochi giorni dalla macellazione, quando viene colorata artificialmente: con integratori a base di carotene, nel migliore dei casi. Oppure con additivi chimici che fanno aumentare i costi di allevamento del 20%, ma garantiscono un generoso ritorno economico ai produttori.
Guarda il trailer del video con sottotitoli in italiano
Noi compriamo e mangiamo l’imitazione di un pesce, mentre il pesce originale scompare.
I salmoni vengono allevati in vasche circoscritte all’interno del mare “Ogni singola vasca può contenere sino a 200mila salmoni ma 50mila tra loro, muoiono prima di essere macellati, a causa delle malattie, di pidocchi di mare e dell’inquinamento dell’acqua. Non c’è altro allevamento animale che ha analoghi tassi di mortalità. Non solo: i rifiuti prodotti da tre sole gabbie sono pari all’equivalente di liquami prodotti da 120.000 persone. Quelle quattro gabbie circolari, piccole, silenziose e apparentemente insignificanti, producono gli stessi liquami dell’intera città di Reykjavík, la capitale dell’Islanda. Il problema è che lo fanno in una rete, nel bel mezzo di un fiordo, in pieno oceano. Nei fiordi in cui ci sono gli allevamenti di salmoni stanno scomparendo gamberi e krill che nutrono i salmoni selvaggi e altri pesci, che a loro volta nutrono pesci più grandi, sino ad arrivare ai predatori in cima alla catena alimentare come le orche. Quegli allevamenti sono una minaccia per tutto l’ecosistema dei fiordi”
Questa è solo un’interessante anteprima dell’articolo completo de Linkiesta che puoi leggere QUI
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Se ti interessa sapere altro sui danni provocati dall’allevamento di pesci leggi Allevamenti di Pesci in Acquacoltura – Una catastrofe ambientale